La curcuma è una pianta che appartiene alla famiglia delle delle Zingiberacee e al Genere Curcuma che comprende circa 80 specie. La specie di interesse farmaceutico e fitoterapeutico è la Curcuma longa (o domestica) a cui seguono la Curcuma xanthorrhiza e la Curcuma zeodaria.
Le piante di Curcuma sono di tipo erbaceo, perenne e rizomatoso e sono diffuse in tutta l’area dell’Asia meridionale, anche se vengono coltivate in tutte le regioni tropicali. Infatti, per crescere le piante di curcuma esigono di una temperatura compresa tra i 20° e i 30° e di un’abbondante quantità di pioggie nella stagione autunnale. Della curcuma si utilizza il rizoma tuberizzato cioè la parte del fusto che si trova sottoterra che contiene le molecole nutrizionali di riserva.
Dalla lavorazione del rizoma tuberizzato si ottiene la famosa polvere dal caratteristico colore giallo dorato. In generale la curcuma viene utilizzata per la preparazione di tinture madre sotto forma di estratti alcolici, di estratti oleosi sotto forma di oli essenziali, estratti acquosi sotto forma di tisana e, infine, estratti secchi. La polvere può essere assunta sia per via orale, anche sotto forma di integratori alimentari, sia per la preparazione di composti da applicare sulla pelle o sui capelli.
Qual è il principio attivo della curcuma?
Nella curcuma è presente un principio attivo chiamato curcumina che apporta diversi benefici all’organismo oltre ad essere una sostanza con bassa tossicità. Tuttavia, da diversi studi sono state riscontrate delle difficoltà nell’assorbimento della curcumina da parte del nostro organismo, ragion per cui sarebbe meglio consumarla insieme ad altre spezie oppure aggiungere del pepe nero alla curcuma poiché esso ne facilita l’assorbimento e ne potenzia gli effetti benefici.
Quali sono le proprietà delle curcuma?
Tutte le proprietà delle curcuma sono state scoperte e classificate dalla medicina Ayurvedica. Le proprietà più conosciute sono:
- antiossidanti;
- antinfettive;
- antinfiammatorie;
- antimicrobiche;
- proprietà coleretiche e colagoghe: ovvero proprietà stimolanti la produzione della bile e il suo deflusso nell’intestino. Da questo punto di vista la curcuma migliora notevolmente la salute del fegato, contribuisce all’eliminazione degli eccessi di colesterolo e facilita la digestione, in particolare nei casi di pasti eccessivamente pesanti e ricchi di grassi;
- proprietà carminative e antispastiche: efficaci nel trattamento della dispepsia, cioè la cattiva digestione, del meteorismo, della flatulenza;
Da alcuni studi effettuati sia in vitro che sugli animali sono emerse altre proprietà benefiche della curcuma in grado di aiutare a combattere alcune patologie come:
- il diabete grazie alla sua azione utile a migliorare la resistenza all’insulina
- malattie cardiovascolari
- l’ADIS
- l’anoressia
- l’artrite;
- il morbo di Alzheimer: a causa dell’azione di un composto denominato tumerone capace di promuovere la nascita di cellule staminali cerebrali;
- la depressione, lo stress e l’ansia grazie ai benefici che apporta alla salute del cervello ed emotiva.
Nonostante i molteplici effetti benefici di questa spezia, c’è ancora bisogno di sottoporre la curcuma ad ulteriori e approfonditi studi per accertarne gli effetti sulle patologie gravi.
Controindicazioni
L’assunzione di questa spezia viene considerata priva di rischi per le persone adulte in buona salute. Tuttavia, in caso di patologie e disturbi riguardanti l’occlusione biliare, la curcuma va assunta solo dopo consultazione medica poiché essa potrebbe aggravare la situazione. La curcuma va evitata anche in caso in cui si soffra di problemi di coagulazione sanguigna a causa dei suoi effetti anticoagulanti.
Meglio evitare anche in caso di gravidanza e allattamento. Nonostante le sue proprietà gastroprotettive delle dosi eccessive di curcuma potrebbero causare problemi gastrici come nausea, dissenteria e indigestioni.
Uso e conservazione della curcuma
È possibile acquistare la spezia o sottoforma di radice o sottoforma di polvere. La radice deve essere conservata in un luogo fresco e deve essere tenuta in un barattolo di vetro per evitare la luce solare. Una volta tagliata deve assolutamente essere conservata in frigo. Al contrario, la polvere può essere tenuta nella confezione d’origine oppure essere trasferita in un barattolo scuro se è stata comprata sfusa.
Nella cucina indiana la curcuma è adoperata nella maggior parte delle ricette di vari tipi di piatti. Negli ultimi tempi anche nella cucina occidentale viene utilizzata per insaporire i primi piatti, in particolare quelli a base di cereali integrali, per la preparazione dei secondi a base sia di carne che di pesce, per arricchire i piatti a base di verdure e legumi e, infine, per alcuni composti dolci.
Più comunemente la spezia viene consumata assieme ad altre spezie per formare il mix del “curry” con il quale vengono preparati piatti a base di carne. Un altro modo di consumare questa spezia per apportare beneficio al nostro organismo è quello di preparare il golden milk, o latte d’oro. Esso va bevuto almeno una volta al giorno, preferibilmente prima di andare a dormire, così l’organismo può giovare delle proprietà della curcuma durante le ore di sonno.
Un metodo molto comune di assumere curcuma sono i tè e le tisane. Le tisane vanno bevute due volte al giorno, mentre il tè andrebbe sciolto in un litro di acqua e sorseggiato durante il corso della giornata. Quest’ultimo in particolare è efficace per reintegrare i sali minerali perduti durante un’intensa attività fisica.